redatta dalla Provincia Eudista Minuto de Dios, Comunità Locale Carlos E. Acosta - Bogotá
In questo anno siamo stati chiamati: da Papa Francesco a celebrare l'Anno Giubilare "Pellegrini della Speranza" e dalla CJM "Rinnoviamo la gioia di essere Eudisti".
Quest'anno siamo stati chiamati da Papa Francesco per celebrare l'Anno Giubilare “Pellegrini della Speranza” e dalla CJM a “Rinnovare la gioia di essere Eudisti”: in occasione del centenario della canonizzazione di San Giovanni Eudes e dei 400 anni della sua ordinazione sacerdotale, la Chiesa ha concesso alla Congregazione di Gesù e Maria la grazia di un Giubileo speciale.
Ringraziamo il Signore per la recente sessione allargata del Consiglio di Congregazione.
La gioia di sapere di essere perdonati e amati dalla Santissima Trinità ci spinge a esortarvi a partecipare con cuore aperto alla nostra preghiera eudista.
«La Buona Novella che Gesù è venuto a portare nel mondo è la riconciliazione con Dio.
La nostra convinzione è che ci concede il perdono e ci salva, perché crediamo in Lui». (Servo di Dio Rafael García Herreros)
O Dio, Padre di misericordia, noi, famiglia eudista, ti adoriamo perché sei la fonte, il principio e il fondamento della nostra vita, della nostra salvezza e della nostra santificazione, operata da tuo Figlio Gesù Cristo, il Verbo che si è fatto carne nel grembo di Maria, e perpetuata nella Chiesa, suo Corpo mistico.
Ti ringraziamo per averci manifestato la tua misericordia nel Cuore di tuo Figlio, dimora dell'amore per te e per ogni essere umano, in comunione con il Cuore della Vergine Madre. Ti ringraziamo per aver scelto San Giovanni Eudes, «Padre, Dottore e Apostolo del culto liturgico dei Cuori di Gesù e di Maria», per annunciare la vita e il regno di tuo Figlio, per proclamare le insondabili ricchezze del tuo amore e per insegnarci a servire Cristo e la sua Chiesa «Corde magno et animo volenti», in questa scuola di santità diffusa in tutto il mondo.
Ti chiediamo perdono per le nostre colpe contro la carità, norma suprema e anima della nostra famiglia, per la nostra mancanza di zelo per la salvezza delle anime e per la nostra incapacità di testimoniare i Cuori di Gesù e di Maria per formare tra noi un unico cuore con una vita di santità e uno spirito di servizio.
Ci abbandoniamo a te così che, in questo anno giubilare, ci lasciamo trasformare dallo Spirito Santo in pellegrini di speranza, per rinnovare la gioia di essere eudisti, missionari della misericordia che vivono il perdono e la riconciliazione e per continuare con coraggio la missione di tuo Figlio Gesù, il Buon Pastore che cerca la pecora smarrita ai margini delle periferie esistenziali e offre al mondo la tenerezza del tuo amore.
Sia benedetto il Cuore amorevole e il Nome santo di Gesù Cristo nostro Signore e di sua Madre, la gloriosa Vergine Maria, nei secoli dei secoli. Amen.
Fiamma viva della mia speranza
questo canto giunga fino a Te!
Grembo eterno d’infinita vita
nel cammino io confido in Te.
Ogni lingua, popolo e nazione
trova luce nella tua Parola.
Figli e figlie fragili e dispersi
sono accolti nel tuo Figlio amato.
Fiamma viva della mia speranza
questo canto giunga fino a Te!
Grembo eterno d’infinita vita
nel cammino io confido in Te.
Dio ci guarda, tenero e paziente:
nasce l’alba di un futuro nuovo.
Nuovi Cieli Terra fatta nuova:
passa i muri Spirito di vita.
Fiamma viva della mia speranza
questo canto giunga fino a Te!
Grembo eterno d’infinita vita
nel cammino io confido in Te.
Alza gli occhi, muoviti col vento,
serra il passo: viene Dio, nel tempo.
Guarda il Figlio che s’è fatto Uomo:
mille e mille trovano la via.
Fiamma viva della mia speranza
questo canto giunga fino a Te!
Grembo eterno d’infinita vita
nel cammino io confido in Te.
Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Parola di Dio
Se l'opera della Creazione è meravigliosa lo è, ancor di più, l'opera della Salvezza.
Paolo intona un canto di lode a Dio, invocando le tre Persone divine.
Grazie all'opera di Cristo, ora siamo riconciliati con Dio Padre e «ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio».
Nelle tribolazioni questo è quello che ci dà speranza e coraggio.
(J. Andazábal)
Nelle lettere del nostro fondatore, scopriamo il modo in cui san Giovanni Eudes affrontava le difficoltà e incoraggiava i suoi confratelli ad agire nello stesso modo.
Leggiamo due brani tratti dal libro «Le lettere di san Giovanni Eudes», pubblicato recentemente in spagnolo e tradotto dal padre Álvaro Torres.
Roma, Lettera al padre Mannoury sulle difficoltà incontrate nel procedimento per ottenere l'approvazione della Congregazione.
7 aprile 1648
Coraggio, mio caro fratello, non desideriamo altra cosa se non la volontà di Dio.
Dal canto nostro, faremo tutto ciò che è in nostro potere perché siano soddisfatte le richieste del nostro amato Signore e della nostra diletta Signora, poi ci abbandoneremo completamente alla sua santa volontà.
Se è giunto il momento, il mondo intero non sarà in grado di impedire ciò che essi desiderano.
Se non è ancora giunto, riponiamo la nostra speranza nel Signore, lavoriamo con coraggio e il nostro cuore sarà fortificato (Salmo 27, 14).
Sappiamo con assoluta certezza che tutto proviene da Lui e che mai abbandonerà la Sua opera...La realizzerà a suo tempo e nella maniera più opportuna, molto meglio di quanto potremmo fare noi.
Sappiamo con assoluta certezza che tutto proviene da Lui e che mai abbandonerà la sua opera... la porterà a termine a tempo debito e nel modo più opportuno, molto meglio di quanto potremmo desiderare.
A noi non resta che confidare e proseguire il nostro cammino con umiltà, coraggio e fiducia.
Seminario di Caen, Lettera a padre Manchon sul comportamento da tenere in caso di chiusura della cappella del seminario.
Coutances, autunno 1650
Non turbarti, carissimo fratello. La tempesta passerà... Se ricevi qualche comunicazione, non rispondere; di' semplicemente che, in mia assenza e prima del mio ritorno, non puoi dire nulla.
In ogni caso, se vi ordinano di chiudere la cappella, fatelo e andate a celebrare la messa ovunque sarà possibile; rincuora i nostri fratelli, incoraggiali a inginocchiarsi davanti a Dio e a riporre in Lui e nella Sua Santissima Madre ogni speranza; raccomanda loro di trascorrere più tempo possibile davanti al Santissimo Sacramento; mandane alcuni a Notre-Dame de la Délivrande.
Il nostro fondatore ci esorta a non perdere la speranza e la fede in Dio, a perseverare nella preghiera e a confidare nel Signore e in nostra Madre, la Vergine Maria, ricorrendo a Lui e a Lei, perché, anche nelle difficoltà e nelle prove, abbiamo la certezza che tutto è nelle mani di Dio.
Fermiamoci un istante in silenzio; se qualcuno desidera condividere una preghiera o una riflessione, può accendere il microfono e pregare.
Padre di misericordia e Dio della consolazione,
Tu che, nella tua infinita misericordia, ci hai amati con un amore così grande da donarci il Cuore dolcissimo di tuo Figlio, perché ti amassimo con un solo cuore e insieme a lui ti amassimo totalmente:
fa' che i nostri cuori, uniti insieme tra loro e uniti al Cuore di Gesù, siano consumati in uno solo, perché tutto in noi si compia nella sua carità e, mediante il suo intervento, si realizzino i santi desideri del nostro cuore.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
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